Anche lo Shiatsu, (指圧: Shi, dito e atsu, pressione, “pressione con le dita”) è strettamente legato alla Medicina
Tradizionale Cinese, giunta in Giappone, insieme al buddismo,
intorno al VI secolo.
La sua epoca più florida fu dal periodo Tokugawa (XVIII sec.)
all’epoca della rivoluzione Meiji (1867).
Nel 1827, Shinsai Ota scrisse il Libro di Anpuku, fondamento dello Shiatsu, dedicato al trattamento dell'addome.
In seguito, la terapia manuale, anma, si divise in due: l’anma attuale, praticato dai ciechi ed era un tipo di
massaggio rilassante e l’anpuku, praticato da persone
qualificate e con il titolo di Kengyo, specializzati
soprattutto nel curare infermità.
Dopo la Rivoluzione Meiji, nel 1867, il Giappone cominciò a modernizzarsi: con l’influsso della medicina più moderna dei paesi occidentali l’anma
adattò alcune teorie e pratiche occidentali e abbandonò l’importante base della medicina orientale (tsubo, meridiani, ecc.), abbandonando
anche di praticare l' ampuku, sostenendone la potenziale pericolosità.
Così,
l’anma perse una parte importante della sua eredità
orientale, e diminuì notevolmente la sua efficacia. Il governo dell’epoca Meiji (1867-1911) creò delle scuole ufficiali di anma esclusivamente
per non vedenti, ammettendo che, anche se la
tecnica anma era meno efficace della medicina occidentale,
non risultava dannosa.
Nel 1925 si aprì la prima clinica di trattamenti shiatsu nel mondo a Muroran, Hokkaido.
Nel 1934,
Tokujiro Namikoshi pubblicò l’articolo “La terapia
shiatsu e la Psicologia”, nel 1940 aprì il Collegio
Giapponese di Shiatsu.
Dagli anni ‘50, lo shiatsu è considerato dal Ministero della Salute giapponese “una forma di manipolazione che mira a correggere il cattivo funzionamento
interno, a promuovere e mantenere uno stato di buona salute e a trattare
specifiche malattie”.
Se ci soffermiamo sulla tecnica dello shiatsu noteremo che a differenziarlo dal tuina, con il quale condivide le basi teoriche della Medicina Tradizionale Cinese, è principalmente la modalità con cui si persegue il comune scopo del riequilibrio energetico (il ki è il qi cinese) : a differenza del tuina che è un trattamento dinamico, lo Shiatsu si avvale di movimenti lenti, pressioni statiche delle
punte delle dita e dei palmi delle mani ma anche di gomiti e ginocchia su determinati punti (tsubo)
facenti parte dei meridiani.
Il suo principio
fondamentale è di applicare la pressione in una forma graduale, in modo da penetrare e rendere flessibili i muscoli.
Lo Shiatsu arreca sollievo nel caso di dolori
muscolari, regola il sistema nervoso, aiuta la digestione, stimola la
circolazione sanguigna, linfatica e la secrezione ormonale.
Sollecitare gli tsubo grazie allo Shiatsu
significa prevenire malattie e stimolare il naturale potere di guarigione del
corpo: non si tratta infatti solo di un
rimedio, ma di una pratica in grado di stimolare le capacita' di rigenerazione
che ogni organismo umano ha portando il naturale riequilibrio energetico e
mentale.
Per chi volesse approfondire, Storia dello Shiatsu del portale italiano sull'argomento, di cui questo post è grosso modo una sintesi.