Nel capitolo centoventicinque del Libro dei
Morti degli antichi egizi viene descritto uno dei passaggi dell’uomo dopo la morte.
Il dio Anubi accompagna il defunto nella
sala del tribunale di Osiride dove, alla presenza di quarantadue giudici,
affronta il giudizio divino.
Anubi depone il cuore del defunto su un piatto della bilancia, mentre sull’altra viene posata una piuma, simbolo della dea Maat, rappresentazione della giustizia e dell’equilibrio cosmico.
Anubi depone il cuore del defunto su un piatto della bilancia, mentre sull’altra viene posata una piuma, simbolo della dea Maat, rappresentazione della giustizia e dell’equilibrio cosmico.
Se il piatto con il cuore pesa più di quello con la piuma, il
defunto sarà divorato dalla dea Ammit.
Se il cuore risulta leggero come la piuma, il dio Osiride dichiara
solennemente il defunto “giustificato”, ossia autorizzato a vivere per l'eternità.
Gli Egizi credevano anche che al momento della morte Osiride avrebbe posto loro due domande.
La prima era “Hai dato felicità?”, la
seconda “Hai trovato la felicità?”.
Le due azioni erano considerate doveri sacri
ed equivalevano al ‘celebrare la vita nel diffondere la gioia’.