L'altro medioevo: Avicenna, l'aromaterapia e l'Hammam..



 L’eredità greco-romana fu accolta dalla medicina mediorientale: Avicenna, filosofo e medico persiano (980-1037) diede dettagliata descrizione dei metodi di massaggio nel suo Canone della scienza medica e nel Libro della cura. 
Il filosofo è anche considerato uno dei padri orientali  dell’aromaterapia,  perfezionò la distillazione e gli viene attribuito il processo per ottenere l’olio di rosa.
Nei suoi scritti lodava il massaggio e usava le essenze per curare corpo e anima. 
 Fu grazie agli arabi che gli oli essenziali  giunsero in Europa, dove si usavano unguenti e oli aromatici e si praticavano massaggi con essenze diluite in alcol: la “Franzbranntwein”, per esempio, una soluzione di oli essenziali in alcol, è ancora usata per  le frizioni  in caso di slogature, stiramenti, dolori muscolari e reumatismi.   
Ed è attraverso l’uso delle essenze che il massaggio diventa il trattamento terapeutico integrale di cui si occupa l’aromaterapia. 
Dopo il crollo dell’Impero Romano il massaggio subì un periodo di declino, ma nell’ Oriente arabo (la cui definizione di Arabia felix era legata anche alla grande quantità di sostanze aromatiche, incensi,   unguenti e profumi) rimase una pratica molto importante per la salute.  
Hammam-e Sultan Mir Ahmad, Iran (Lucasflex, Flickr)

 La cultura degli Hammam fu introdotta da Maometto nel mondo musulmano, e divenne di importanza estrema per tutti i Paesi medio-orientali. L'Hammam, investito di un significato religioso, divenne un punto fermo nel rito della purificazione e un luogo per riaccostarsi al proprio Dio. Un luogo di ritrovo sociale all'interno del quale la maggiore attrazione era costituita dal barbiere che radeva, tagliava i capelli, massaggiava e ungeva il corpo dei clienti. L'ingresso negli hammam fu a lungo vietato alle donne, fin quando i benefici igienici che si ricavavano dalla sua frequentazione divennero così evidenti da reinterpretare la "regola".  Ben presto la frequentazione dei bagni divenne un diritto così' forte e sentito dalle donne che se un uomo non lo permetteva alla propria moglie, questa aveva il diritto di divorziare. Sherazade, la narratrice de: "Le  mille e una notte", affermava che una città  non può  dirsi completa se non possiede un Hammam. L'architettura dell'hammam, la cui traduzione letterale sarebbe: "diffusore di calore", e che noi conosciamo anche come bagno turco, s'ispira ai balnea romani. Storicamente l'ingresso dell'acqua calda nella vita degli arabi si ha quando la cultura araba incontra quella romana. L'edificazione di un hammam era considerata un atto di espiazione dei propri peccati nonché  un'offerta ad Allah, tanto che, per sottolineare quest'ispirazione mistica, subito dopo la sua inaugurazione l'entrata in un hammam era lasciata libera a tutti per i primi tre giorni.  Architettonicamente gli hammam sono piu' piccoli e raccolti delle enormi terme romane, anche se ne resta inalterata la tipica organizzazione dello spazio in ambienti separati.  Gli hammam piu' antichi sono quelli dei califfi Camayadd, che sorgono vicino al Mar Morto. Essendo nomadi, si trattava di hammam esterni alle città, che sorgevano praticamente in mezzo al deserto.  Come la norma religiosa impone, gli hammam sono luoghi pulitissimi e ordinati, tanto che anticamente venne istituita la figura di un ispettore addetto appositamente al controllo della pulizia e della qualità dell'acqua, mentre gli addetti ai massaggi erano soliti strofinare i palmi delle proprie mani con la scorza della melagrana per renderli più duri e profumati.